"Per essere insostituibili biogna essere se stessi" C.Chanel

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Cosa di più azzeccato de "Il diavolo veste Prada"?

TRAMA da http://it.wikipedia.org/wiki/Il_diavolo_veste_Prada_(film)

Andrea Sachs (Anne Hathaway) è una neo-laureata in cerca di lavoro, appena arrivata a New York. Vorrebbe fare la giornalista e il talento non le manca, ma l'occasione che le capita non corrisponde esattamente alle sue aspirazioni.
Si tratta di ricoprire l'ambitissimo ruolo di seconda assistente di Miranda Priestly (Meryl Streep), l'influentissima direttrice della prestigiosa rivista di moda Runway.
Andy non ha la minima inclinazione per il mondo della moda né nasconde tutta la sua ignoranza in merito, eppure viene assunta. Con l'obiettivo di resistere per un anno per poi passare alla redazione, Andy accetta la "diabolica" proposta dell'inflessibile direttrice e si sottopone così ad ogni tipo di angheria, da parte della stessa.
Assorbita com'è dal suo lavoro, Andy trascura sempre di più il fidanzato Nate, gli amici e i genitori, ma anche se arriva sul punto di mollare tutto, poi tiene duro. Quel lavoro, infatti, potrebbe portarle anche molti vantaggi. Per la sua futura carriera di giornalista la possibilità di conoscenze altolocate di personaggi influenti più o meno legati al mondo dell'editoria è un'opportunità non da poco. Col tempo, grazie all'aiuto di Nigel (Stanley Tucci), il più stretto collaboratore della temibile direttrice, Andy comincia a curare il suo look e a comprendere l'importanza di cose cui non aveva mai dato alcun peso. Questo, unito alla sua intelligenza e capacità, la rende sempre più efficiente nel suo lavoro, tanto da arrivare a soffiare il posto alla "prima assistente" della Priestly, in occasione della prestigiosissima trasferta annuale a Parigi per la settimana della moda.
In rotta ormai col proprio fidanzato che non la comprende più, a Parigi Andy si getta tra le braccia di Christian Thompson, un free lance di grande successo che le ha già prospettato un futuro radioso. Quando questi però le svela di far parte di un piano secondo il quale l'editore di Runway sta per dare il benservito alla grande Priestly, considerata ormai sorpassata, per far posto alla rampante Jacqueline Folley, Andy sente l'istinto di correre in aiuto alla sua perfida principale, per altro appena gravata negli affetti privati, dall'abbandono dell'ennesimo marito.
Andy si precipita da Miranda per riferirle quanto ha saputo, quindi, nella grande occasione pubblica che celebra il "matrimonio" tra la rivista Runway e lo stilista Holt, la Priestly annuncia che il direttore artistico della nuova azienda creata da quest'ultimo sarà Jacqueline, e non il fido Nigel, come previsto. Mentre Nigel ingoia l'ennesimo rospo, Miranda si è così assicurata la prosecuzione della sua guida a capo della rivista, avendo abilmente dirottato altrove chi avrebbe dovuto succederle.
Salite poi in auto, Miranda dice ad Andy che sapeva già del complotto alle sue spalle e che dunque non deve sentirsi in colpa per quanto accaduto a Nigel. Le dice anche che, in ogni caso ha apprezzato molto, e che è inutile che si scandalizzi tanto per il comportamento di chi, calpestando un amico si è assicurata la propria carriera, perché lei stessa una cosa del genere l'aveva già fatta, accettando di venire a Parigi a posto di qualcuno che si era preparato da mesi per questo.
Di fronte al fatto di vedersi dipinta come una possibile "nuova Miranda", Andy realizza che la strada intrapresa è lontanissima dalle sue aspirazioni e che il rischio di trovarsi inghiottita da un mondo che non le appartiene si farà sempre più concreto se non saprà fermarsi in tempo. Così esce dall'auto e volta le spalle per sempre a Miranda e alle sue tentazioni.
Tornata a New York recupera il rapporto con Nate e quindi
viene assunta come giornalista in un piccolo quotidiano, anche grazie alle ottime referenze della sua ex principale.


Il film è ispirato al romanzo omonimo di Lauren Weisberger

Eccovi il trailer...


  • EllEbOro è meglio di Blogspot... e vi diciamo pure perchè!ellEbOro è "più migliore" di blogspot perchè su blogspot ognuno pensa solo al SUO BLOG, si concentra solo su di esso e si perde la collaborazione ...

Sto leggendo da qualche giorno un libro che si chiama Ancora dalla parte delle bambine e ho avuto modo di riflettere su alcune questioni che per noi sono scontate ma che purtoppo,sono costretta a dire,ci dicono molto di quello che è diventata la nostra società.
Partiamo dall'analisi di alcuni programmi TV: qualcuno ha mai visto
Dottor 90210 in programmazione su Sky dove fanno vedere come mamma figlia e nonna diventano più giovani,più barbie?La maggiorparte non va per colmare un disagio ma piuttosto per diventare di plastica!;




oppure
My Super sweet sixteen su MTV dove ragazzini e ragazzine spremono i loro genitori per avere una festa di compleanno milionaria e fare invidia agli amici;o ancora Paris Hilton B.F.F (BESTFRIENDS FOREVER) ragazze disposte a tutto per diventare le migliori amiche di Paris ? ..






Ce ne sarebbero tantissimi di esempi , ma diciamo che già questi fanno la loro "porca figura"..
Cosa arriva alla gente?Quali sono i messaggi che vengono incosciamente incamerati?
Quelli di una moda che non ci vuole unici e irripetibili ma uguali,gretti e superficiali!?..
Ma passiamo alla moda per bambini partendo dalle pubblicità:avete notato i giochini sponsorizzati?Per i maschietti giochi intelligenti o comunque con carattere,per le femminucce bambole da cullare per diventare le mamme di domani,trucchi a forma di farfalla e simili per essere sempre alla "moda",scarpette per saltellare alla"moda"..insomma giochi che non si allontanano poi tanto da quelli delle loro mamme!





E vogliamo parlare dei nomi delle marche di vestiti per bambine?
MONELLA VAGABONDA,MISS RIBELLINA,BAMBOLITA, e altri nomi fantasiosi, o meglio, altre etichette, da appiccicare addosso alle femminucce!
Vorrei sapere un po' da voi, in tutta sincerità, quali sono le vostre opinioni a riguardo,se riscontrate nella realtà che effettivamente i modelli propinati dalla TV e dai mass media fanno realmente presa sulle persone e su di voi.



Carta d’identità digitale

-C’era una volta (nel lontano 1997,credo)… La prima console con cui ho familiarizzato (con entusiasmo): playstation1. svariati giochi con cui dilettarmi nel tempo libero

-1998/99 : iniziano le prime esperienze dirette con il computer, ma solo per fini ludici. qualche giochino riguardante gli uomini primitivi (primitivi questi ultimi sicuramente meno della grafica di quel gioco!…) e disegnare-modificare immagini con il Paint

-2000: il telefonino entra nella mia vita per la prima volta, e da allora non mi ha abbandonata mai più. Primi invii di sms e utilizzo di servizi come, ad esempio, timcafè

-2001-02: i computer si fanno interessanti ai miei occhi. Amplio le mie conoscenze elettroniche scrivendo in Word tesine- compitini ( cosa che continuo a fare, anche in questo momento!) per le materie scolastiche. Intanto i telefonini subiscono significative evoluzioni ( e muoio dalla curiosità di utilizzarli!)

-2003: il mio computer nuovo nuovo con sistema operativo windows XP mi piace un sacco, ma manca ancora qualcosa perché tra di noi nasca un’intensa complicità… Utilizzo di Office, nella sua quasi totalità: Word,Power Point, Excel, Access….

-2004: Internet a casa ( un po’ tardi, vero??). Emule, Msn sono i miei primissimi amori in rete. Segue la creazione di un indirizzo e-mail con il mio nome, dominio di Tiscali. Intanto vado scartabellando in cerca di notizie – informazioni riguardo l’università (non è mai troppo presto!)

-2005: adesione a diversi social network ( Badoo, Netlog, Myspace…). Erano interessanti per lo scambio d’opinioni, oltre che per “socializzare” con il mondo intero. Primi approcci con i giochi in rete (Ultima). Abbandonati i tentativi di lì a poco.

-2006: skype, msn si evolvono ed io con loro… creo il mio primo blog su msn,blog ancora attivo e in aggiornamento. Interessanti diversi programmi per la costruzione di rwm o la modifica di foro digitali.

-2007: grazie ad “esercitazioni di Informatica1” scopro gmail, gtalk,google maps,docs e tutte le risorse di google a me ignote fino allora

-2008: scopro Facebook e mi diverto ad impicciarmi dei fatti altrui, oltre che a creare gruppi che raggiungeranno quote d’iscritti inimmaginabili.
Scopro windows Vista ( la grafica è stupenda, alcuni problemi li dà però..) e acquisto un Vaio, con il quale sto lavorando al progetto di Ambientidigitali ( oltre a compiere le azioni in rete ormai diventate routine: posta elettronica,partecipare a forum di discussione,prenotazione esami e quant’altro).
Provo inoltre a creare il mio primo programma (“Hello World!”, che emozione per una dilettante come me!!).
Salve,ragazzi del "fantasticomondodifscc"! Cerchiamo di intrattenerci il più possibile su questi salotti virtuali che sono i blog, commentando e collaborando per renderli interattivi... Il tempo sta per scadere... siate "accollativi"!! :DDDD
Solo per sdrammatizzare ( visto che a lezione si parla sempre della demenzialità giallappesca...), solo per voi, ecco un regalino domenicale dal Fantasticomondodifscc---->

(questo dottor house si che mi piace!! Cloude for president!)


Ironia della sorte!! Il mio ultimo post parlava dei "personaggi in cerca d'autore"... Oggi ho invitato parecchi di voi a partecipare come autori alla mia piccola "creazione digitale"... Spero possiate contribuire alla sua sana crescita in modo originale, equilibrato ( o anche il suo contrario!),annoiato.... o comunque spero solo che possiate(e vogliate) contribuire! Vi prego solo di non modificare il layout del blog (mi piace così com'è... Non fate le faccine perplesse!!!)... Per il resto, libertà totale !! Vi ricordo che il tema che sto cercando d'affrontare è "come si evolve la moda nel tempo";parole chiave: dinamicità e soggettività.
Io continuerò a lavoraci. Speriamo non da sola :)
( premessa: forse non sarà considerato "interessante"o, peggio ancora!, non sarà considerato proprio, non essendo basato su "Dottor House".... però mi piace pensare che al mondo esistano una serie di cose che possano essere giudicate positivamente anche se non condivise dalla massa informe di testoline che annuiscono per il puro piacere di sentirsi lasciate in pace nella loro stasi eterna...)





Il seguente testo potrebbe essere talmente carico di significato da disorientare i più . Se così fosse, chiedo uno sforzo di interpretazione maggiore rispetto al solito. Non mi dilungherò in precisazioni ulteriori.





" Il padre: Non oso contraddirla, signore. Ma creda he è una sofferenza orribile per noi che siamo così come ci vede,con questo corpo, con questa figura..


Capocomico: ma si rimedia con trucco,caro signore, per ciò che riguarda la figura!


Il padre: Già,ma la voce, il gesto...


Capocomico: oh, insomma!! Qua lei, come lei, non può essere !! Qua c'è l'attore che lo rappresenta e basta!!


Il padre: ho capito , signore... Ora forse indovino anche perchè il nostro autore, che ci vide così vivi, non volle poi comporci per la scena. Non voglio fare offesa ai suoi attori. Dio me ne guardi!!

....
La rappresentazione che farà, anche sforzandosi con trucco a somigliarmi, difficilmente potrà essere una rappresentazione di me, come realmente sono. Sarà piuttosto com'egli interpreterà che io sia,com'egli mi sentirà e non com'io dentro mi sento. E mi pare che di questo, chi sia chiamato a giudicare di noi, dovrebbe tener conto.


Capocomico: Si dà pensiero dei giudizi della critica, adesso? E io che stavo ancora a sentire! Ma lasci che dica, la critica. E noi pensiamo piuttosto a metter su la commedia, se ci riesce!..."







Sbalorditivo!!
........
Ho avuto modo di pensare che ultimamente, purtroppo, l'amicizia viene equiparata alla moda... Moda nel senso più banale del termine! La moda di cambiare amici, di disfarsene come fossero un abito non più "in" della stagione... Come si fa a pensare che un amico possa essere simile ad un "oggetto" di consumo? E' inaccettabile che si sia perso anche questo valore, insieme a molti altri...
Ma per i sognatori-idealisti incalliti, certi valori non possono passare... Non possono smettere di esistere, nonostante le continue delusioni ricevute.
Quando tutto il mondo va a rotoli, bisogna credere in qualcosa per riuscire ad andare avanti,no? Io continuo a crederci...

il video parla da solo, ne sono certa...






"Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili" H.Poincarè
è nel momento in cui il mondo riscopre la creatività, intesa come disponibilità all'innovazione, alla modifica di atteggiamenti cristallizzati-codificati, che riusciamo a godere appieno della nostra natura di esseri umani.
La moda è innanzi tutto creatività.
Nessuna "regola" prestabilita da seguire...


"Non ho mai pensato alla moda in riferimento all’età. Indosso quello che mi piace, quello che mi sta bene, quello in cui mi sento bene, senza alcun rapporto con quello che le giornaliste dichiarano essere più o meno di moda. Basta che una cosa mi diverta, che mi interessi in quel momento: lo faccio oggi come ho sempre fatto. Anche in futuro, io credo, l’abito continuerà ad essere il modo più immediato e più vicino alla nostra pelle che abbiamo a disposizione per esprimerci, per presentarci al mondo, per parlare di noi stessi, per far conoscere le nostre scelte, la nostra appartenenza o la nostra simpatia per un gruppo, un’etnia, una categoria, un modo di essere, di vivere, di pensare.E questa valenza espressiva della moda trascende ogni necessità pratica dell’indumento, che pure resta sottintesa: l’abito come strumento per coprirsi, per difendersi dagli sguardi e dagli agenti atmosferici potrà anche scomparire una volta che avremo superato, in futuro, forse ogni senso del pudore, ogni imbarazzo, ogni caduta dell’autostima (avendo ormai tutti conquistato dei corpi perfetti e capaci di conservarsi tali nel tempo) e quando vivremo in un’atmosfera perennemente condizionata. Ma non rinunceremo mai ad esprimerci e a rinnovarci attraverso il gioco della moda. Non ho la sfera di cristallo per poter leggere nel futuro: ma mi sembra di poter dire, se conosco qualcosa del mio prossimo, che sarà cosi"

Sono le parole di una delle più famose stiliste italiane dei nostri tempi, Mariuccia Mandelli, Krizia in arte.
Vi ritrovo un forte sostegno alle idee espresse nei post precedenti, ecco illustrato il motivo per cui le ho pubblicate. Inoltre questa donna mi ha sempre ispirato un forte senso di libertà,allegria, energia con le sue creazioni! E' come se avesse provato a trasformare il mondo della moda in una sorta di "Era dell'acquario" ....

"Ero io l'unica a cambiare, non la moda" C. Chanel

Perchè infondo la moda è un flusso continuo , fatto di continui aggiustamenti, trasformazioni, rivoluzioni che però non riescono ad eliminarne la sostanziale continuità... Nulla si crea o si distrugge, semplicemente si trasforma tutto.






Siamo partiti dalla moda e ad essa dobbiamo fare ritorno.

Pensando alla moda, la prima cosa che mi sembra opportuno sottolineare è l'aspetto dominante delle immagini. E' l'era della dittatura esercitata da tutto ciò che può essere percepito con la vista ,che subordina a sè gli altri sensi.
L'uomo si relaziona con il mondo della moda inizialmente e principalmente attraverso la vista (oltre che con il tatto, che però richiama una dimensione più materiale). Ora, l'arte in generale richiede di essere esperita esteticamente e di essere "gustata" attraverso la vista.
E' per questo motivo che voglio prendere in considerazione la fotografia,arte visiva per eccellenza.
In particolare vorrei considerare un famoso fotografo di moda, Helmut Newton.
Quest'uomo, a partire dagli anni '60 in poi del secolo scorso, collabora con moltissime riviste di moda prestigiose. Ciò che lo contraddistingue sono le sue particolarissime foto, cariche di rimandi simbolici che testimoniano i cambiamenti in corso durante gli anni in cui vive. Protagoniste delle sue creazioni fotografiche sono le donne, spesso immortalate nude.





Sono foto cariche di provocazione. In esse si gioca con la malizia,la sessualità,l'eccentricità,la morbosità... Non possiedono alcunchè di innocente ( d'altronde molti artisti famosi sostengono che in arte non possa esservi alcunchè che somigli all'innocenza).
La donna viene mostrata nel suo essere carnale, nel suo rappresentare erotismo allo stato puro. Le fotografie di Newton rasentano in alcuni casi il cattivo gusto ( ovviamente non ho postato quelle più esplicite, dovendomi rivolgere ad un pubblico vasto).
Ma l'arte gode di questo pregio: più è provocatoria ed irriverente, più viene considerata unica.
Dalle creazioni di Newton trapela il sentimento della ricerca del piacere che diventa ossessivo, perverso, facendosi portatore di un'anti-morale.
Questo legame tra la bellezza, l'ossessione e la perversione è stato ampiamente discusso in riferimento a diverse arti (tanto per fare un esempio, Oscar Wilde deve averne saputo qualcosa, altrimenti non lo ricorderemmo come il miglior sostenitore e praticante dell'edonismo moderno!).
La questione che voglio porvi è la seguente: la moda, che incarna tipicamente la bellezza, risente necessariamente del suo aspetto morboso, perverso??
Ritengo che entrino in gioco troppi fattori per poter fornire una risposta univoca e soddisfacente. Quel che è sicuro è che il tema della bellezza sia così ampio e complesso dall'essere affine,in alcune circostanze, all'ossessione e alla morbosità.
Per questo motivo ho intitolato questo post "Moda adotta le figlie predilette di Arte: Bellezza ed Ossessione".

Iniziamo dalle fondamenta di questo "ingarbugliato" edificio. Ho preso spunto, nel voler trattare della moda e del suo "significato", da un episodio appartenente alla terza serie di un telefilm trasmesso attualmente negli USA: "Ugly Betty", season 3. La serie televisiva è stata trasmessa anche in Italia (solo le prime due stagioni per adesso) ed ha avuto un buon successo.



L'episodio di cui voglio parlarvi si intitola "There is no place like Mode" ("Non c'è nessun posto come Mode", titolo emblematico poichè è la rivisitazione di un vecchio detto che credo tutti noi conosciamo...). Non è disponibile in traduzione italiana nessuno spezzone dell'episodio, quindi mi limito a inserire la preview trovata su youtube, giusto per dare un'idea di cosa stiamo parlando.













L'episodio tratta de "La settimana della moda" o "Fashion week" che la rivista Mode, nella quale la protagonista della serie lavora,si trova a dover affrontare. La protagonista Betty si trova a dover fare i conti con un'eccentrico ed enigmatico stilista, il quale disegna e realizza i suoi capi con materiali a dir poco non convenzionali: ferro filato, spine, scheggie di bottiglie rotte...



La ragazza è perplessa, non riesce a capire come possano essere proposti al pubblico capi d'abbigliamento così inusuali,spratici e pericolosi. Betty non sà cosa proporre come ambientazione ideale nella quale far sfilare le modelle che indosseranno tali abiti-tortura. Lo stilista non si esprime chiaramente circa la sua volontà di impostare lo scenario.

Betty:"Parliamo della sua sfilata.."
Stilista:"ti dirò esattamente cosa voglio: il torrido e secco vortice di vento che riduce i sogni in polvere... Dammi un pò di grigio! Grigio ma... vago! Un arcobaleno di grigio... Ma nitido come una nebbia distinta!... Betty, si tratta di dolore, una fuga... ma senza una via di fuga! Capito??!" Betty:"in realtà no, non capisc.." Stilista:"NO!NO!devi solo ascoltare i vestiti! Loro ti diranno cosa fare..."

I dubbi di Betty continuano ad ingrandirsi riguardo come svolgere al meglio il compito che le è stato affidato, fino a quando non riesce a fare un pò di chiarezza e scopre che...


Betty:"Ho letto tutto sul fatto che sei cresciuto dietro la cortina di ferro,sognando una vita dall'altra parte del muro di Berlino... E che hai perso tuo padre quando è stato catturato mentre cercava di scavalcare il filo spinato. Così, anche quando il muro è stato abbattuto, ti portavi dietro il dolore, un dolore che è sempre con te,anche nei vestiti che crei. Forse l'unico modo in cui puoi immaginare di scappare è spalancare delle enormi ali e lasciare che il vento ti porti via lontano... è così?"



Betty ha compreso cosa effettivamente quell'uomo volesse rivelare nelle sue creazioni:il dolore. Così elabora un'ambientazione vincente per la sfilata, portando a termine il suo lavoro nel migliore dei modi. L'episodio si conclude con le seguenti parole

Betty:"Finalmente credo d'aver capito... La moda è arte. è un altro modo per tirare fuori quello che abbiamo dentro e farlo vedere a tutti. Non è superficiale! è audace, è ....bellissimo! La moda è molto meno superficiale di quanto pensassi".




E' proprio da queste parole che ho trovato qualche spunto di riflessione riguardo il modo in cui la moda "comunica" agli altri qualcosa di ciascuno di noi. Credo che si giudichi questo particolare mondo con troppa facilità...Non può essere messo in discussione il fatto che il termine "moda" venga relazionato con il termine "apparenza".

L'apparire è stato classicamente contrapposto all'essere,alla sostanza.Considerata in un'accezione negativa, l'apparenza risulta essere qualcosa di cui diffidare, poichè non mostra le cose così come sono in realtà, ma le nasconde o comunque si limita a considerarne solo gli aspetti superficiali. Non scava in profondità.
Al di là di ogni considerazione morale, credo che le due entità di essere e apparire non siano poi così distanti. Come si fa ad essere e a non apparire, allo stesso tempo? Essere è "essere tante cose" contemporaneamente; essere è mostrarsi agli altri nella propria costitutiva pluralità; essere è apparire. Entrambe sono due potenzialità della natura umana, perchè ci si impegna a condannarne una al rogo e porre l'altra su un piedistallo?

Concludo ( per ora!) affermando che senza l'apparire, l'essere sarebbe incompleto, mancherebbe di qualcosa, a mio parere. Senza la superficialità dell'apparire, non potremmo scoprire, nè potrebbe sussistere, la profondità dell'essere. E viceversa.

Senza la moda, saremmo.... Cosa saremmo?!

:)

Precisazioni: parlando di moda non voglio iniziare un dialogo tra ciò che risulta essere più "in" nella stagione o nel passato... Il mio intento è relazionare diverse tematiche (la comunicazione in primis, l'identità, la stessa filosofia) al concetto di moda, preso nella sua accezione più generale possibile.